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Solo cos riveduta. Per Leonora

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Stanotte ancora - e non altrimenti -

senti in agguato i passi del silenzio,

la finzione del dopo che ti aspetta -

Domani... fosse possibile un respiro

addosso al mare, discorrendo

fino a perdere di vista l'orizzonte,

fino a diventare tu aereo sfondo

alle voci tra gli archi della piazza!

Si staglia il cielo come un cubo azzurro

dietro al cilindro appuntito della chiesa,

dichiarando che il vento  ancora tace -

mentre ti batte agile nel cuore

il tempo consumato troppo presto

tra sguardi opachi  in dedali di strade

che vorresti solcate da maestrale -

invece sono pietra grezza. Piangi

sfuggendo a spigoli chiassosi, bianchi,

misera regina nel bar di galleria

dove nel cappuccino con la schiuma

è ancora contenuto il giorno -

nel suo perfetto cerchio di speranza.

 

 

 

 Giovanni Baldaccini - 29/02/2012 23:09:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Un testo di grande eleganza. Mi sembra colmo di riferimenti personali che non ritengo lecito commentare. Dirò soltanto che è sempre possibile fare un respiro nel mare e che se il maestrale soffia non c’è strettoia in grado di fermarlo. Mi è piaciuta molto.

Giovanni

 cristina bizzarri - 28/02/2012 22:18:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Lorena, è vero, Milano percorre sotterranea la mia vita qui nel piccolo specchio di mare che è Civitanova. Non la rimpiango, ma provo una nostalgia malinconica, una nascosta fierezza, perché continua a scorrermio nelle vene.
Lorena, aspetto tue notizie e critiche!
Alessandro, mi ritrovo moltissimo in ciò che scrivi, guardandomi così anche da altri punti di vista: che bello. Sì io tendo a vedere le cose come simboli o rimandi del pensiero a qualcos’altro che risuona in me da lontano. Come delle corrispondenze. Ne riparleremo.

 leonora.lusin - 28/02/2012 11:28:00 [ leggi altri commenti di leonora.lusin » ]

Cara Cristina,grazie a te per la tua attenzione.Ti scrivo più tardi quando avrò un po’ di calma...Un saluto
Leonora

 Alessandro Mariani - 28/02/2012 00:10:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Scusa Cristina, volevo scrivere Straniamento e non stracciamento. Scusa l’errore.

 Alessandro Mariani - 28/02/2012 00:08:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Eccoci qui, con la mia simpatica insonnia. Ne approfitterò per fare un commento di queste tue liriche ( anche se a me sembrano meravigliose meditazioni) più approfondito. Sto studiando Leopardi all’università e mi hanno dato un libro, illeggibile, di critica leopardiana. Frugandovi dentro però ho trovato una citazione. E’ da qui che vorrei partire:

" Non può una cosa essere e non essere. L’essere effettivamente, e il non potere in alcun modo essere felice, e questo per impotenza innata e inseparabile dell’esistenza".

Sono, naturalmente, parole che non condivido molto. Sono un inguaribile ottimista, ma credo di poter partire da queste per descrivere la tua poesia che mi sembra d’aspirazione lucreziana. Dapprima si può notare il modo in cui togli il nome al mare, al vento, al respiro e all’orizzonte. Per te è solo materiale poetico. Da qui posso trarre le seguenti conclusioni:
1) il tuo uso della lingua è complice di un nonsenso, anche se le tue poesie hanno una direzione ben precisa. Quello che intendo dire è che vuoi farci vedere cose che hai visto solo tu, e che senza di te saremmo incapaci di vedere. 2) Dal primo punto e dalla precedente citazione possiamo allora affermare come non sempre in poesia si possa mettere un’idea filosofica, e che spesso le poesie migliori sono quelle che si estrapolano da un concetto trito e ritrito per dare una nuova sensazione. E quando mi parli di " spigoli chiassosi e bianchi" rimango sorpreso, turbato e felice. Quando ti riferisci, nel tuo viaggio mentale, a ciò che il giorno contiene ( in questo caso il correlativo oggettivo della schiuma di un cappuccino) mi stranisci. Considero lo stracciamento una dote enorme in poesie ( ammiro molto finale di partita di Beckett) e mi piace molto il modo che hai di contaminare le cose alte con quelle quotidiane,per nulla ridicole.

Un caro saluto

 Lorena Turri - 27/02/2012 18:26:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Alla fine di Gennaio sono stata a Milano con mia figlia a vedere la mostra della Gentileschi. Non avevo mai passeggiato per la città (c’ero stata un paio di volte ma solo per lavoro senza passare dal centro). Questa tuoi versi belli, mi hanno ricondotta per quelle vie, nella galleria e "sulle punte della chiesa"... Ora che ho visto Milano, comprendo questo tuo sentire...Brava, come sempre.

 cristina bizzarri - 27/02/2012 17:56:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Grazie Leonora provo a correggere!

 leonora.lusin - 27/02/2012 11:24:00 [ leggi altri commenti di leonora.lusin » ]

La poesia ha un ritmo quieto che ti conquista a poco a poco, belle ed eleganti immagini. Qualche verso però mi risulta ostico e anche qualche costruzione sintattica rendendo ,secondo me, meno immediata la fruizione del testo

 cristina bizzarri - 27/02/2012 10:46:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Ringrazio tutti per i vostri commenti che hanno aggiunto nuovi elementi alla mia poesia. Vorrei aggiungere che è molto forte in me- in certi momenti - quel sentimento di vuoto, di impotenza, di aridità totale e nera che è però anche una pausa per raggiungere poi una nuova fase. Una sorta di ricostruzione. Purtroppo tutto questo passa sempre attraverso una "black night"! Un caro saluto a voi . :-)

 Lorenzo Mullon - 26/02/2012 18:50:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Belli, gli spigoli di chiasso bianco, in un cubismo romantico che diventa cerchio di speranza

 Giacomo Colosio - 26/02/2012 16:37:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Molto bella questa poesia che descrive una noiosa abitudine cittadina in contrasto con la sferzata che una vita diversa potrebbe dare( il mare, il maestrale)...emblematico quel ritorni regina dentro il bar della galleria( mi pare)davanti al cappuccino. pare quasi che la poetessa si chieda: ma io di quale mondo sono o vorrei veramente essere regina?...certo che un vecchio rimbambito come me potrebbe anche aver visto lucciole per lanterne. Ad ogni modo la costruzione è molto bella, equilibrata, raffinata. ciaociao

 Silvia De Angelis - 26/02/2012 13:54:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Un poetare di grande raffinatezza, che delinea un gran desiderio di cambiamenti, in quello che è lo scorrere della vita, col suo instancabile ripetersi, che a lungo andare fa cadere in un’inedia quasi insopportabile...
Lirica apprezzatissima

 Carla de Falco - 26/02/2012 12:07:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

Non sono una brava commentatrice.
Allora ti dirò solo che mi hai toccata, in ogni tuo verso.
Il mio preferito? la finzione del dopo che ti aspetta.
Ciao Cri.

 Nando - 26/02/2012 10:51:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Cristina, se avessi ora più tempo, vorrei riportarti tutti i passaggi di questa poesia che mi hanno toccato dentro. Veramente una bellissima poesia, dove le emozioni poetiche sucitate dall’osservazione della vita intorno - le pietre che raccontano il passato - trovano nella tua capacità di scrittura notevole espressione. Non solo questo. Ho solo letto una volta, mentre ogni testo vuole innumerevoli letture, se lo merita, come in questo caso. Ma dove ho raggiunto l’emozione più alta, è nei versi finali:
"Tornando regina nel bar di galleria/dove nel cappuccino con la schiuma/è ancora contenuto il giorno -/nel suo perfetto cerchio di speranza".
"Nel cappuccino con la schiuma è ancora contenuto il giorno".
Chi può scrivere versi così, è solo chi è già un grande poeta. Lascia allora che io davanti a te, possa inchinarmi.

Buona domenica

 Loredana Savelli - 26/02/2012 08:36:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto bella questa poesia. Esprime il bisogno di un "maestrale" che non arriva (mi ha ricordato "Scirocco " di Guccini). Quasi lo invochi il vento perché schiaffeggi le abitudini della città, scopra le ipocrisie di ciascuno di noi, favorisca l’autenticità delle relazioni: un vento diurno perché è nell’abbaglio del sole che si consumano le peggiori finzioni.
Ho colto?

Ciao Cristina

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